
Chi si occupa di rispetto dei diritti civili, pertanto, non può non occuparsi dei livelli di tassazione: essi costituiscono infatti il mezzo più tradizionale e storicamente più applicato per conculcarli. La schiavitù si realizza attraverso la limitazione dell'autonomia economica grazie al costante intervento dello Stato: in questo senso il titolo che von Hayek diede al suo libro più famoso - The Road to Serfdom - non fu un'iperbole. L'uomo diventa servo quando le risorse per badare a se stesso e alla sua famiglia non bastano più perché assorbite dal Leviatano pubblico, quando un potere centrale decide per lui condizionando le sue scelte private.
Un livello di tassazione e di spesa scellerati non trasformano - come erroneamente, ma efficacemente, diceva uno sciagurato, ma bravo giornalista economico - lo stato in ladro, bensì in tiranno: alimentano una burocrazia irresponsabile a danno dei cittadini più onesti.

Quando viene detto che il problema è l'economia, la crisi, lo scenario internazionale, si fornisce una rappresentazione della realtà solo parzialmente veritiera per nascondere che il problema è sempre innanzitutto politico e riguarda i rapporti tra cittadino e stato.
La necessità economica rappresenta solo l'ambito più convincente, il contesto più persuasivo, per giustificare con elementi esogeni (che esistono, ma che non sono mai la causa ultima) le politiche per rendere il cittadino titolare di diritti sempre più deboli e oneri più pesanti. Per limitare la sfera di azione economica e politica dell'individuo attraverso la tecnocrazia pubblica.
In gioco c'è la sottrazione del potere: per il cittadino questo potere è un verbo che, quando diventa sostantivo, si chiama libertà.