Brindisi di benvenuto

Cheers

Inauguro oggi il mio blog. Perché ho creato un blog? Non saprei, al momento. Forse sono quelle cose che si scoprono man mano che si scrive.
Lo devo al mio amico Marco che mi ha suggerito l’impresa: mi ha detto che avendo già un mio sito professionale e, essendo già su Facebook, LinkedIn e aNobii, sarebbe stato un utile complemento avere un blog, “per far capire chi sei”. Una frase che mi ha non poco preoccupato: faccio fatica da solo a capire chi sono, figuratevi un po’ se voglio che lo capiscano gli altri. Tuttavia sono molto vanitoso – e questo lo intuisce chiunque – e l’invito suonava sinistro, sì, ma irresistibile. Ed ecco fatto.

Non vi dico la fatica di trovare un layout che mi piacesse: già ho difficoltà tecniche di mio, avrei voluto mettere foto e altri elementi, ma ancora non ho capito come si fa. Magari nei prossimi giorni scoprirò l’arcano.

Perché “Lemon Twist and Olives”? Perché amo il Martini cocktail, che domande! E perché amo la scansione del tempo che il Martini dà: l’attesa durante la preparazione, il gesto sicuro, ma elegante, del bravo barman, il bicchiere degno del MOMA, l’allenamento che richiede il reggerlo con grazia e fermezza e la meravigliosa conversazione che facilita.
Col Martini tra le dita non si dicono sciocchezze, si riflette, ci si rilassa, il cervello si tempera a punta, ma il sorriso ne arrotonda le frasi. Col Martini, è vero, ci si consola, ma preferisco pensare che con esso si facciano progetti, si stringano alleanze, si compongano fratture. Si seduca e si venga sedotti.

Il bello arriva adesso, cioè cercare che cosa diavolo scrivere su un blog. Non gli articoli professionali che finiscono sul mio sito www.lucafornaroli.com, non gli impressionismi, i malumori, i lazzi o le indignazioni che popolano Facebook o le lunghe considerazioni su management e dintorni che scrivo sul gruppo di Impresa Diversa di LinkedIn, tantomeno le recensioni delle mie letture che destino invece ad aNobii. Ma allora cosa? Pensieri in libertà, ma un po’ strutturati? Ma se sono in libertà, non sono strutturati, la contraddizione sarebbe palese. Racconto della mia vita? Per l’amor del cielo, faccio già abbastanza pasticci nel silenzio. E allora che cosa?
Vabbè, lo scoprirò, vedrò che piega prendere e, soprattutto, che piega mi faranno prendere i lettori o, meglio, gli ospiti, giacché credo che il blog sia un po’ come lo studio di casa: si riceve, si discute amabilmente, ci si confronta anche in modo serrato, ma da buon anfitrione e da ospiti a modo, secondo le sane, vecchie regole borghesi.
Quelle stesse che mi inducono ora a offrirvi questo primo Martini. Lemon twist o oliva? Il cocktail party incomincia. Alla nostra.