mercoledì 11 gennaio 2012

Le verità alternative: un percorso eretico

Parliamo di eresia e di dogma cioè, nell'accezione comune, parliamo di certezze e di controcertezze. Tuttavia, se andiamo a ricercarne le etimologie, scopriamo agli occhi profani cose sorprendenti. La parola “eresia”, infatti, deriva da quella greca “airesis” che a sua volta deriva dal verbo greco “aireo” che significa “prendere”, “scegliere”. L’eresia è quindi etimologicamente una scelta: una scelta ideologica e di vita, non una controverità, ma un'altra verità.

“Dogma” invece deriva da “doxa”, “opinione”. Un dogma in origine era quindi un’opinione, tra le tante possibili, non una verità rivelata, non una certezza assoluta.

Se pertanto eresia vuol dire scelta e dogma opinione, significa che gli antichi greci coglievano nell’una e nell’altro un nucleo imprescindibile di libertà: la libertà di scegliere e la libertà di formarsi un’opinione. Eresia e dogma non erano in contrapposizione: rappresentavano solo opzioni differenti, declinazioni diverse della stessa libertà.


I fondamentalismi
E’ con la Chiesa che l’opinione, il dogma, diventa Verità con l'iniziale maiuscola, proveniente da Dio e quindi non tale da ammettere verità diverse; il Vero non può essere altro da quello che è, non c'è spazio per una pluralità di significati. Dogma diventa così sinonimo di verità assunta e incontrovertibile, mentre eretico è ritenuto qualsiasi tentativo di affermazione di una verità personale, soggettiva, collettiva o universale difforme dal dogma. Il primo comandamento viene assorbito nel dogma: “Non avrai altro Dio all'infuori di me” stabilisce che Dio, il Dio della Bibbia, è l'unico fondamento della verità. Chi conosce e fa sua – o pensa di conoscere e di fare propria – la parola di Dio, possiede la verità.

Con la Chiesa nasce quindi la contrapposizione insanabile tra chi cristallizza nel dogma la Verità e chi non lo accetta: si perde nei fondamentalismi la radice comune delle parole nella libertà, si dà origine allo scontro.
Ne vengono contaminati tutti campi del sapere, anche quello che dovrebbe essere il più antidogmatico: la conoscenza scientifica. Al dubbio, all'opinione, agli interrogativi, si sostituiscono la verità, la certezza, gli esclamativi. Il metodo scientifico diventa unica prova di realtà: se un fenomeno non è scientificamente accertato non è considerato vero, al di là anche delle più comuni evidenze. Con il nuovo dogma scientista si perdono i saperi umanistici, le conoscenze sapienziali, il mondo a cavallo con la filosofia, esoterico, cabbalistico, il mondo del vero sentire, dominato dalle menti neoplatoniche più raffinate e colte, ben lontano da certa ciarlataneria attuale. Ci vorrà il filosofo Feyerabend nel XX secolo per svelare la debolezza del metodo scientifico, la sua costruzione artificiale, per asserire come spesso sia il caso a governare la scoperta scientifica.


L'idea


Per queste e altre ragioni, in collaborazione con l'associazione Commonlands penso possa essere stimolante organizzare un evento (o magari più d’uno) che abbia come tema il contrasto tra il pensiero dominante – il dogma – e i pensieri alternativi – le eresie. Vorrei pertanto non limitare lo sguardo al solo aspetto religioso, ma prendere in considerazione altri campi del sapere e persino aspetti tratti dalla vita di tutti i giorni.

Gli spunti saranno presi da grandi “eresie” in senso lato, che hanno aperto nuove strade della conoscenza e dell'esperienza.
L'incontro o gli incontri si potrebbero tenere in un luogo caratteristico dal punto di vista storico, culturale o simbolico e, in tale contesto, affrontare alcuni casi di “eresia”, con l'aiuto di esperti e con la partecipazione attiva del pubblico.



Gli stimoli per la mente
Ecco alcuni tra gli stimoli eretici a cui ho pensato e che mi sembrano particolarmente intriganti; li elenco in puro disordine, come tanti colorati mattoncini Lego da scomporre e ricomporre in nuove affascinanti geometrie e funzioni:
  • La figura di A. Olivetti e la sua impresa: investimenti vs tagli dei costi in tempo di crisi. 
  • Il Dadaismo e il Surrealismo nell'arte contemporanea.
  • La Tarte Tatin: un dessert nato sbagliato. 
  • Eresie gastronomiche: la frittura al glucosio e la mantecatura con azoto liquido; la cucina molecolare di Hervé This (con ricette!). 
  • Steve Jobs, una vita a giocare a “Lascia o Raddoppia?”. 
  • Isaac Newton, fisico e teologo contro la Trinità.
  • L'integralismo di Gandhi e la guerra non violenta. 
  • L’umanesimo: l’uomo che si fa dio. 
  • La banca dei più poveri: Mohamed Yunus e la Grameen Bank. 
  • Il Piaggio MP3: lo scooter a tre ruote. 
  • Il paradigma di Kuhn e il contrometodo di Feyerabend.
  • L’Alzheimer, la clinica senza farmaci e la Wii. 
  • La cupola del Brunelleschi: perché non cade? 
  • La riforma della psichiatria nella geniale follia di Basaglia. 
  • Il cinema di Luis Bunuel e i pugni nello stomaco del conformismo. 
  • Caravaggio, criminale, innovatore, postmoderno. 
  • Sun Tzu, l'Arte della Guerra e il weiqi: la tradizione altrui, un'eresia per i nostri strateghi. 
Molti altri potrebbero essere gli stimoli, il mio elenco ha preso forma attraverso un semplice criterio impressionistico che tuttavia confido possa arricchirsi soprattutto coi vostri contributi. 

1 commento:

  1. Molto interessante il modo innovatore, direi quasi eretico, di affrontare questo tema...sarebbe bello approfondirlo uleriormente...

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